Careca testimonial del Romanzo del Grande Napoli: migliaia di tifosi in delirio alla “Cartiera”

Uno dei più grandi fuoriclasse della storia del Napoli per la presentazione del libro che ripercorre i quasi 90 anni di vita del club. Antonio de Oliveira Filho, il celebre Careca, è stato l’ospite d’onore, il testimonial speciale della presentazione de “Il Romanzo del Grande Napoli”, l’ultimo lavoro di Giampaolo Materazzo e di Dario Sarnataro per la Newton Compton in tutte le librerie dallo scorso 19 novembre. Un bagno di folla, quasi mille persone, ha invaso Piazza Cartabianca, nel Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei, per celebrare il fuoriclasse nell’evento organizzato dalla Dgs Sport&Cultura. Un successo di pubblico, media e appassionati: tutto è accaduto venerdì 4 dicembre alle 18.30. Careca ha tenuto a battesimo un volume che in 278 pagine ripercorre le vicende dell’affascinante viaggio azzurro.
Careca, 221 presenze, 96 reti e sei stagioni nel Napoli, è una delle icone del club: con Maradona ne ha firmato le pagine più importanti, avendo vinto uno scudetto, una coppa Uefa e una Supercoppa da protagonista. Ma sono i colpi di classe, i gol straordinari, le giocate di alta scuola in tandem con Diego e l’attaccamento alla maglia e alla città che tutti i tifosi ricordano con ancora maggiore affetto.
Queste alcune delle dichiarazioni rese da Careca, che si è esibito anche una samba e in un elegante palleggio di testa con il pallone azzurro. “Quello per Napoli – ha detto il brasiliano – è stato un amore puro, ho giocato qui la partita d’addio al calcio piuttosto che in Brasile: volli fare un omaggio alla città. Sarri? Non lo conosco, ma so che è nato a Napoli: sicuramente vuole fare la storia essendo anche napoletano. Mi auguro possa fare la differenza, il napoletano vuole sempre cercare la vittoria. Spero possa farcela. La squadra fa la differenza, bisogna avere una rosa ampia. Il nostro Napoli era buono ma c’erano alcuni giocatori che erano speciali. C’era uno stile di gioco veloce, oggi c’è molto più equilibrio e pochi giocatori possono fare la differenza. Un altro Careca? In Brasile c’è Lucas Lima ora, un giocatore stupendo così come Gabigol che sa finalizzare e dovrà essere titolare all’Olimpiade. Il Napoli è molto preparato, bisognerebbe arrivare prima sui giocatori. Brasiliani giovani per il Napoli? Parlo spesso con Edo De Laurentiis, l’ho detto che sarò sempre a disposizione per dare una mano, anche gratis. Sarebbe un piacere enorme poter portare un grande giocatore a Napoli, non lo farei per soldi. Il gol della finale di Coppa Uefa? Diego avrebbe potuto segnare invece di aspettarmi. Fu una gara difficile, la sera prima ebbi pure la febbre. La squadra più odiata? Nessuna (ride, ndr), ho un sacco di ricordi interessanti se penso alla Juve. Il Napoli? La prima opportunità di arrivare in città fu nell’87, dissi al mio presidente in Brasile di voler andare a giocare a Napoli per i tifosi. Scelsi, e mi sono trovato bene. La Juve? Segnavo sempre contro di loro, ricordo Brio e Bruno che provavano a menarmi ma non mi prendevano mai! Firmai il contratto con il Napoli davanti a Punzo, dovevo andare al Torino per ritrovare Junior. Moggi però stava per arrivare al Napoli e mi disse di aspettare perchè mi avrebbe portato lì: bel regalo mi ha fatto! Cosa si prova ad essere Careca? Il mio mito è sempre stato mio padre, sono sicuro che sia stato un bel regalo per lui poter vincere. Essere ricordato nel mondo– ha concluso Careca – per aver giocato e vinto nel Napoli mi rende molto felice”.
Nel corso dell’evento nel quale non sono mancati momenti di show, i video con i gol più belli segnati nel Napoli da Careca, interazioni con il pubblico, libri in omaggio a chi ha risposto in modo esatto alle domande relative al volume e al campione brasiliano. Un appuntamento indimenticabile per molti tifosi (con cimeli dell’epoca e maglie dell’attaccante) per incontrare Careca e per discutere con gli autori Giampaolo Materazzo e Dario Sarnataro in un talk show che è stato condotto dai giornalisti Ornella Mancini e Gianluca Gifuni.
Nel “Romanzo del Grande Napoli”, della Newton Compton Editori, rivivono – anche con retroscena mai svelati e con una contestualizzazione storica che descrive l’evoluzione della città  – i momenti salienti del club azzurro: la mitica fondazione da parte dell’industriale Giorgio Ascarelli, il Napoli di Garbutt e di Sallustro, l’arrivo di Achille Lauro e la sua lunga presidenza, gli anni difficili in corrispondenza della seconda guerra mondiale, le operazioni di mercato che negli anni cinquanta emozionarono i tifosi (Pesaola, Vinicio, Jeppson), la costruzione del San Paolo, il Napoli di Sívori e Altafini, l’ingresso di Ferlaino in società, gli anni Settanta con Zoff, Savoldi, il calcio all’olandese, i settantamila abbonamenti. E poi agli anni ottanta di Krol e del settennio d’oro di Maradona, le vittorie di due scudetti e della Coppa Uefa. Infine, il declino negli anni Novanta fino al fallimento del 2004, per approdare alla rinascita con De Laurentiis e all’ultimo decennio, sino alla spettacolare squadra di Sarri, che sta regalando nuove emozioni ai suoi tifosi dal grande cuore azzurro. Per una storia, anzi un “Romanzo” del quale nessuno ha ancora scritto il finale.



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