FL2018, “SARRISMO E ALLEGRISMO”: BALLARDINI: “LA JUVE VINCE A PRESCINDERE DAL TECNICO”. RASTELLI: “IN ITALIA CONTA IL RISULTATO”, ULIVIERI: “LA BELLEZZA È SOGGETTIVA”

FL2018, “SARRISMO E ALLEGRISMO”: BALLARDINI: “LA JUVE VINCE A PRESCINDERE DAL TECNICO”. RASTELLI: “IN ITALIA CONTA IL RISULTATO”, ULIVIERI: “LA BELLEZZA È SOGGETTIVA”

È partita l’attesissima sesta edizione di Football Leader, il premio nazionale dell’Assoallenatori in programma sino a martedì 29 maggio.
Al convegno dell’AIAC, tenutosi alle 15, presso la sala “Mirabilis” del “Hotel Royal Continental” (sul Lungomare di Napoli) si è affrontato il tema: “Sarrismo e Allegrismo, modi diversi per conquistare il risultato. Differenze per allenatori e media” con la partecipazione di Renzo Ulivieri, Davide Ballardini, Massimo Rastelli, Maurizio De Giovanni ed Enrico Fedele. Con Paolo De Paola come moderatore del convegno.
Presenti anche numerosi allenatori campani e iscritti all’associazione italiana allenatori calcio della sezione campana e anche venti ragazzi partecipanti al Master Rompipallone in Giornalismo, mirato a formare gli allievi alle nuove forme della comunicazione 3.0.
Football Leader 2018, i cui media partner sono Radio Marte e il Gruppo Sportnetwork (Corriere dello Sport, Tuttosport e Guerin Sportivo) è iniziato ed è affiancato da alcuni importanti sponsor, tra Sartoria Formosa e Del Priore – Concessionaria Audi, Porsche e Škoda leader nel settore.
Allenatori e giornalisti divisi sull’argomento su cui si è a lungo dibattuto durante l’ultima stagione di Serie A.
Ha introdotto e moderato Paolo de Paola: “Il tema allegrismo e sarrismo ha accompagnato tutta la stagione calcistica e richiama, tra l’altro, anche il concetto di bellezza.
Io però ricordo ad esempio il Napoli di Maradona e di Ottavio Bianchi, che non brillava certo per il bel gioco, dare battaglia con il Milan di Sacchi che invece giocava stupendamente e vincere proprio ai danni dei rossoneri.
Credo che sia una questione su come intendere il calcio, di evoluzione del sistema di gioco. La Juventus di Allegri si avvicina di più alla mentalità europea del Real Madrid e del Manchester United, mentre il Napoli di Sarri si avvicina di più al Manchester City e al Barcellona. Sono evoluzioni, scuole di pensiero diverse che possono vincere entrambe”.
Diversa invece l’opinione di Davide Ballardini: “Sarrismo o Allegrismo? Non c’è un partito o un altro. Io dico che la Juventus ha uno stile unico, tant’è che vince con quasi tutti gli allenatori, da Lippi ad Allegri passando per Conte. C’è uno stile che va oltre la capacità degli allenatori che però devono essere bravissimi per gestire una grande rosa. Per tanti motivi per tante ragioni vince sempre la Juventus. Il Napoli di Sarri ha giocato molto meglio ma questo non basta e bisogna essere concreti.
Napoli e Roma negli ultimi anni, con stili diversi determinati da allenatori diversi, sono riusciti a tener testa ad una grande squadra pur non avendo la stessa società sul modello Juventus alle spalle”
Ballardini ha parlato anche del futuro di Sarri e della scelta di Ancelotti: “Sarri al Chelsea? In Inghilterra continuerà a lavorare come ha sempre fatto perché è un ottimo allenatore.
Ancelotti è un grande tecnico, di notevoli capacità. Non c’era nessuno migliore di lui per il Napoli. Porterà la sua persona, le sue competenze e la sua capacità di gestione di grandi spogliatoi e pressioni. La prossima stagione ci sarà anche la Roma che, insieme al Napoli e alla Juventus, è un gradino sopra le altre per il momento.
La stagione col Genoa? Importante partire col piede giusto, condividere le scelte che si faranno e poi si inizierà a lavorare al meglio.
Criscito? Porterà tante cose, è un calciatore di esperienza assoluta. Farà benissimo.
Se consiglio Perin ad Ancelotti? È un grande portiere, merita una grande piazza come quella partenopea”.
Queste le dichiarazioni del presidente dell’Aiac Renzo Ulivieri:
“Il percorso del calcio italiano è difficile, abbiamo commesso molti errori. Dopo il mondiale vinto nel 2006 pensavamo che il calcio fosse solo quello che giocavamo noi. Ci siamo accorti che non poteva bastare e quindi siamo andati a studiare il calcio inglese, spagnolo e sudamericano.
Ricordo che prima di andare ad allenare il Parma andai in terapia perché credevo di essere un allenatore sfortunato che non riusciva a vincere partite sfortunate. Poi in Emilia mi trovai dei campioni assoluti ed ho capito che non è sempre una questione personale. Il calcio, il risultato, lo fanno i calciatori.
La bellezza? È soggettiva. Se Zeman vedesse il Napoli si lancerebbe dal terrazzo al terzo passaggio orizzontale (ride ndr).
Credo che il Napoli abbia fatto il massimo con il capitale umano a disposizione, con un gioco idoneo alla caratteristiche dei suoi calciatori.
Poi ha perso anche un fuoriclasse come Higuain per cui a Sarri non può essere detto nulla.
Adesso è arrivato Ancelotti, un grande allenatore, molto intelligente. Partirà dal lavoro di Sarri, effettuerà degli accorgimenti ma non stravolgerà quanto fatto. Anche il tecnico di Figline ad Empoli giocava col trequartista, poi a Napoli si è adeguato agli esterni fortissimi che aveva in rosa.
Sarrismo o Allegrismo? Non si può rispondere. Di solito si dice che chi vince ha sempre ragione, però credo che anche questo sia riduttivo. Penso che abbia vinto chi ha fatto meglio col capitale umano a disposizione”.
Questa invece l’opinione di Massimo Rastelli, ex allenatore del Cagliari: “Sarri e Allegri sono due grandissimi allenatori che hanno fatto parlare di se per il loro modo di vedere il calcio ed hanno diviso i tifosi di tutta Italia e non si può stabilire chi abbia torto o meno.
Praticano un calcio diverso, ognuno con le proprie idee. A me piacciono entrambi anche se in Italia, essere concreti e fare risultato è importante.
Però credo che Sarri abbia lasciato un’impronta decisiva ed ha fatto divertire tutti i tifosi italiani.
Ci sono tanti modi di vincere le partite, c’è il lato estetico e poi c’è quello più concreto. A volte si fanno grandissime partite e non si vince mentre altre volte si fanno brutte partite e si conquistano i tre punti però, mi hanno sempre insegnato che se fai giocare bene le tue squadre alla lunga i risultati arrivano.
Ancelotti al Napoli? Credo che nessuno si aspettasse una mossa del genere dal presidente De Laurentiis. Il massimo dirigente partenopeo è stato molto bravo a capire che probabilmente la gestione Sarri era giunta alla sua naturale conclusione ed ha ingaggiato uno dei più grandi allenatori disponibili sulla piazza”.
Di un’opinione completamente diversa invece il direttore Enrico Fedele:
“Io non ho capito parche si parla di Sarrismo. Perché non parliamo di Ancelottismo, Lippismo o Ulivierismo? A Sarri dobbiamo tanto, è un maestro. Però durante le partite è stato vittima della sua idea.
Ha giocato con 14 calciatori, di cui nessun campione a differenza di quelli che ha a disposizione la Juventus con Dybala e Higuain. Quando l’ex Palermo ha avuto difficoltà, la Juventus è calata ed è stata aiutata dagli arbitri. Però non si può dire che il Napoli ha perso lo scudetto in albergo. Nessun allenatore potrebbe dire una cosa del genere. Un tecnico non avrebbe dovuto permetterlo.
Sono curioso di sapere quanto vale in un organico l’allenatore, non ho mai visto un tecnico vincere da solo. Anzi credo che incida maggiormente in quelle squadre che hanno degli obiettivi minimi perché se devi vincere servono i calciatori”.
Queste le dichiarazioni dello scrittore Maurizio De Giovanni:
“Io sono un tifoso, non avevo previsto un finale diverso in questa stagione, purtroppo. Credo che il Napoli abbia fatto molto di più rispetto a quello che poteva fare perché aveva valori tecnici ed una rosa di livello inferiore rispetto alla Juventus. Mi è dispiaciuto assistere a certe polemiche e vedere l’insufficienza del Var. Ritengo che uno strumento così importante debba essere più efficiente. Ho visto il Napoli più bello della storia finora, purtroppo non basta, ma in virtù dei tanti record credo che non fosse una bellezza fine a se stessa ma anche efficiente.
La Juventus ha delle risorse infinite e strutture importanti. Il Napoli non le ha e questo, incide sia direttamente che indirettamente sul sistema arbitrale e non solo. E purtroppo incide anche sulla questione della discriminazione territoriale”.



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